Equità sanitaria

  • Credo che il nostro governo sia equo.
  • In che senso?
  • Nel senso che pensa in modo equo a tutti, senza fare torti a nessuno.
  • Dici?
  • Ma certo, ad esempio in occasione della pandemia ha trattato tutti allo stesso modo e ha imposto regole eque e giuste a tutti per arginare il terribile virus.
  • A me risulta che una parte della popolazione sia stata discriminata.
  • A chi ti riferisci?
  • A chi ha rifiutato di farsi iniettare il siero genetico sperimentale.
  • Ma quelli non contano! È colpa loro. Non hanno obbedito, si sono comportati da irresponsabili. Non hanno accettato il rischio di iniettarsi un siero genetico che, forse, li avrebbe preservati dall’ammalarsi e dal contagiare gli altri. Non meritano certo comprensione persone così, anzi meritano repressione.
  • Quindi anche tutti i professori che sono stati sospesi, se lo meritavano?
  • Assolutamente, avrebbero potuto infettare i ragazzi e i colleghi.
  • Ma si sono infettati lo stesso.
  • Questo è solo l’aspetto sanitario, io parlo di regole! Le regole vanno seguite, specialmente in casi di crisi.
  • Ma se le regole in materia di salute non sono supportate da un’adeguata analisi sanitaria, che regole sono?
  • Se il governo decide che sia necessario imporre delle regole, può farlo senza problemi, lo stato è suo.
  • Ma non siamo in una Repubblica?
  • Non se c’è un’emergenza.
  • Ho capito. E quindi anche il discorso relativo ai sanitari sospesi, che ha causato problemi visto il già esiguo numero di medici disponibili, è la stessa cosa…
  • È ancora peggio! È proprio lì, in ospedale, che stanno i malati, se li infetti è ancora più pericoloso!
  • Capisco, ma se il siero funziona, allora perché temere chi non se lo fa?
  • Il siero non è che proprio funzioni. Infatti un importante virologo televisivo ha detto che funzionicchia, credo sia un termine tecnico, quindi è meglio non rischiare perché anche se si è stati iniettati, ci si può ammalare lo stesso.
  • Quindi se il siero non funziona, è colpa di chi lo ha rifiutato?
  • Esattamente, hai centrato il problema. Ecco perché questa gente va discriminata e magari anche punita.
  • Sto iniziando a comprendere meglio dove sia l’equità. Ma spiegami ancora una cosa: perché durante l’emergenza sono stati chiusi gli ospedali e ridotti i posti letto, invece di crearne subito di nuovi? E perché i fondi stanziati per la sanità sono diminuiti invece quelli per il reparto militare e tecnologico sono aumentati?
  • Ma davvero non lo capisci?
  • No, credo di non essere abbastanza intelligente.
  • È evidente che tu non lo sia. Te lo spiego. I soldi disponibili per le sovvenzioni, sono sempre quelli, quindi se li aumenti da una parte, poi devi toglierli dall’altra.
  • Ma perché in un momento di emergenza è stata penalizzata la sanità?
  • Sei davvero limitato, amico mio! Purtroppo c’è stata un’emergenza “imprevista” e le ripartizioni economiche erano già state decise, non è che per colpa di qualche dissidente si debba penalizzare un intero settore importante come quello della difesa, non credi?
  • Già hai ragione. Ma ho ancora un dubbio.
  • Ancora? Va bene, dimmi cosa ti turba.
  • Non capisco perché il governo stia usando parte dei fondi destinati alla nostra difesa per finanziare l’esercito di un paese dell’est con cui non siamo alleati.
  • Ma per solidarietà. Il nostro governo è molto solidale con gli altri paesi, pensa che sta finanziando anche la ricostruzione di una loro importante struttura culturale che è stata abbattuta da un missile.
  • Mi fa piacere che sia solidale con gli altri, ma forse avrebbe potuto esserlo anche con i suoi cittadini che hanno perso casa nei recenti terremoti, non credi?
  • Ho capito, ma mica si può essere solidali con tutti.
  • Ma non sarebbe più corretto occuparsi prima dei propri cittadini e poi di quelli esteri?
  • Sei proprio senza cuore!
  • Ora è più chiaro dove sia l’equità del nostro governo.

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